L’integratore alimentare flogo.mu svolge un’azione antinfiammatoria, analgesica, antitrombotica, fibrinolitica ed antiedemigena a largo spettro. Può essere utilizzato in molte patologie sia in fase acuta che cronica, in diversi apparati tra cui quello osteo-articolare in caso di artriti, artrosi, tendinopatie e traumatologia sportiva. La sinergia dei componenti ne permette l’impiego anche in problematiche circolatorie come flebiti, vene varicose, emorroidi, edemi declivi.
In campo otorinolaringoiatrico nelle laringiti, rinofaringiti e sinusiti ed in caso di periodontiti.
Composizione
Harpagophytum procumbens (artiglio del diavolo) - radici
Boswellia carteri (albero dell’incenso)
Proprietà dei componenti
Harpagophytum procumbens
Le proprietà dell’Arpagofito, definito “cortisone vegetale”, sono essenzialmente antinfiammatorie e analgesiche con paticolare tropismo per il sistema osteoarticolare. Diverse sono state fino ad ora le ipotesi fatte sul meccanismo d’azione per l’effetto antinfiammatorio che rimane tuttavia ancora oscuro. L’Arpagofito è stato paragonato ai cortisonici, senza presentarne le controindicazioni, ma è controversa l’ipotesi di un coinvolgimento nella cascata dell’acido arachidonico. L’efficacia è stata mostrata sia in studi farmacologici che clinici, tutti recentissimi e per la maggior parte controllati con placebo: la somministrazione di Arpagofito allevierebbe il dolore nei processi infiammatori cronici a carico delle articolazioni.
Bromelina
Questa sostanza estratta dal gambo d’ananas è costituita da diversi enzimi proteolitici. Secondo molti autori possiede attività antiedematosa, antitrombotica, fibrinolitica, antinfiammatoria sia in vitro che in vivo. e la sua efficacia nell’osteoartite è comparabile al Diclofenac, senza comportare alcun effetto collaterale. Un altro possibile utilizzo è costituito dalle tendinopatie: la bromelina infatti, in studi in vivo, riduce dal 50% al 85% la migrazione dei neutrofili inibendo l’adesione dei leucociti all’endotelio vascolare. Può essere positivamente utilizzata in traumi sportivi come contusioni e stiramenti o in patologie come l’artrite reumatoide.
Serratio peptidasi
La Serratio peptidasi è una proteasi ricavata dall’enterobatterio serratia E-15. In uno studio multicentrico in doppio cieco controllato con placebo su 193 soggetti affetti da patologie acute e croniche di tipo otorinolaringoiatrico questa sostanza ha dimostrato proprietà antinfiammatoria, antiedematosa,e fibrinolitica agendo rapidamente ed essendo tollerata molto bene dai pazienti. Viene usata come antinfiammatorio anche in diverse patologie di tipo ortopedico, ginecologico ed odontoiatrico. In uno studio condotto su ratti albini la somministrazione orale di Serratio peptidasi è risultata significativamente efficace come antinfiammatorio sia in fase acuta che cronica ed i risultati sono stati quasi equivalenti a quelli dei farmaci tradizionali senza comportarne gli effetti collaterali.
Ribes nigrum
Il Ribes nigrum può essere usato ogni qualvolta è presente una flogosi. Esso diminuisce la produzione di Ig E, riduce la chemiotassi leucocitaria e inibisce la liberazione di istamina e chinine da parte dei mastociti. La sua attività si esplica soprattutto a livello delle surrenali dove stimola la corteccia a rilasciare sostanze dotate di una forte proprietà antinfiammatoria e antiallergica. Per tutti questi motivi è definito cortisone-simile senza averne la tossicità.
Escina
L’Escina è una saponina e costituisce il maggior principio attivo estratto dall’Ippocastano. Questa sostanza ha dimostrato un’efficacia statisticamente significativa nell’insufficenza venosa cronica (CVI), nelle emorroidi, nell’edema post-operatorio. Numerosi studi confermano la sua ottima tollerabilità e le sue proprietà come antinfiammatorio, antiedematoso, venotonico.